Terza idea che circola sugli esami:
“I programmi svolti devono contenere tanti argomenti, possibilmente appariscenti”


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Emblema delle Tigri Tamil |
La questione che qui vorrei discutere è un’altra: perché
inserire in un programma d’esame un argomento che non si è svolto con
sufficiente approfondimento? E soprattutto: perché inserirvi un argomento che
non si è svolto affatto? Se si è dedicato mezzora alla crisi degli anni
Settanta, vale la pena inserirla nel programma svolto? Se si è solo “accennato”
al terrorismo delle Brigate rosse e all’assassinio di Aldo Moro, è opportuno
inserire i due argomenti nei programmi svolti?

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Bettino Craxi |
Durante il colloquio orale domandai ad alcuni studenti di
spiegare le cause della crisi singalese, nonché di illustrarne i principali
eventi. Le migliori risposte che ricevetti furono stentate rimasticature
terzomondiste e luoghi comuni sull’imperialismo occidentale (cose che non
c’entravano nulla con la vicenda); le peggiori furono dei goffi tentativi di
autodifesa, tutti più o meno di questo tenore: “l’insegnante ha svolto questo
argomento nell’ultimo giorno di scuola, dopo aver parlato per mezzora della
guerra del Golfo: in testa non mi è rimasto quasi nulla…”. Devo confessare che
a questi studenti era rimasto ben poco, in testa, anche della guerra fredda,
della coesistenza pacifica, della costruzione dell’Unione europea, dei governi
Craxi e di Tangentopoli, tutti argomenti perentoriamente dichiarati nel
programma di storia e, con tutta probabilità, affrontati negli ultimi giorni di scuola in poche parole e con molti luoghi comuni. Fu una soddisfazione non da poco osservare il
presidente della commissione rimangiarsi le parole precipitosamente pronunciate
al momento della prima lettura del programma di storia: talvolta l’apparenza,
ancorché spettacolare e smagliante, può essere ingannevole…
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Corriere della sera del febbraio 1992: notizia dei primi arresti per "Tangentopoli" |
Fu anche un’esperienza istruttiva. Compresi immediatamente
due cose: 1) non si è istituito l’esame di Stato per consentire ad insegnanti
narcisisti (perdonatemi se ricorro di nuovo a questo termine) di mettersi in
mostra di fronte a commissioni, presidenti e presidi; 2) l’esame è stato
istituito per sondare la preparazione degli studenti: se questi sono preparati
un po’ di merito sarà anche del loro insegnante.
Come rispondere, quindi, alla domanda del 15 maggio “cosa
metto nel programma”? Credo che una risposta di buon senso sia la seguente: si
metteranno quegli argomenti su cui si sa di essere rimasto abbastanza da
giustificare almeno una domanda da parte dell’esaminatore, anche se si tratta
di argomenti poco appariscenti, un po’ demodé, non politically correct. Altri argomenti meglio non metterli, per non
esporre gli studenti ad inevitabili figuracce. Meglio poco e fatto bene (o per lo meno "fatto") che
tantissimo ma raffazzonato (o, peggio, "non fatto").
Carissimo Carlo,
RispondiEliminacome sai bene sono del tutto d'accordo con te, abbiamo parlato anche recentemente di questo problema. Ci sono insegnanti che, purtroppo, dimostrano scarsissima (per non dire nulla)professionalità, sia nel gonfiare narcisisticamente i propri programmi, sia nel passare truffaldinamente agli studenti le domande che saranno poste nelle prove di esame, scritte od orali che siano. Tutto questo va a danno sia degli studenti, sia dell'intero corpo insegnante. Degli studenti, perchè ovviamente questi insegnanti si fanno belli sulla pelle dei ragazzi oppure, lasciando che passino gli esami conoscendo in anticipo i quesiti , fanno sì che gli studenti di altre sezioni escano con voti guadagnati con le proprie forze, ma magari più bassi. Degli insegnanti, perché danneggiano il buon nome e la serietà di tutti quei colleghi che lavorano seriamente. Purtroppo noi docenti non abbiamo una corporazione professionale e un codice deontologico, altrimenti quei colleghi che si comportassero in maniera così disonesta meriterebbero di essere allontanati dall'esercizio della professione. Approfitto di questo spazio anche per inviare un messaggio ai nostri studenti: non siate complici, se potete aiutate gli insegnati onesti a smascherare quelli poco professionali, perchè spesso noi non conosciamo questi retroscena vergognosi. Scusa il tono un po' acceso, ma il commento che ha lasciato il tuo studente nell'altro articolo (relativo alla pratica della copiatura) mi ha fatto veramente indignare...
Giovanna
ciao Carlo, dopo tutte queste perplessità sull'esame di stato non sarebbe ora di togliere il valore legale all'esame di stato? Io ne sono pienamente convinta, così i ragazzi faranno in seguito l'esame di stato al di fuori della scuola, come avviene per i commercialisti, gli ingegneri etc.... Vedrai che poi chiuderanno tante scuole dette "diplomifici" ( molto carestose ma con preparazione nulla ); e gli studenti sentiranno il bisogno di iscriversi in scuole serie, anzi anche all'interno della stessa scuola in sezioni con insegnanti che dimostrano una vera professionalità. Genziana
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